UN NUOVO PARADIGMA
L’analisi della recente normativa europea in ambito bancario traccia il solco di un nuovo paradigma: il c.d. forward looking approach. Il Legislatore europeo nel 2014, con la Direttiva MCD (Mortage Credit Directive), ha introdotto il concetto di responsible lending ovvero “indebitamento responsabile” deviando l’attenzione non tanto, come in passato, sulle garanzie che il soggetto prenditore di denaro a debito era in grado di fornire, ma sulla capacità dello stesso di produrre reddito e, di riflesso, flussi di cassa per ripagare il debito.
Ancor più recente è l’emanazione da parte dell’EBA (European Banking Autority) delle linee guida denominate “Guidelines on loan origination and monitoring” (LOM). Lo scopo di tale documento è l’armonizzazione della normativa europea in tema di valutazione del merito creditizio e quindi di valutazione del rischio. Ciò che emerge dalla consultazione della documentazione EBA è che l’istruttoria per l’accesso ad un finanziamento non sarà basata solamente sulla documentazione storica, ma anche e soprattutto su quella prospettica. Si passa quindi al nuovo paradigma del “forward looking approach”.
Pertanto, qualora un’impresa intenda utilizzare tra le sue fonti di finanziamento anche quelle bancarie sarà necessario per quest’ultima confrontarsi con modelli previsionali (business plan e financial plan) che lo stesso istituto di credito metterà in crisi per verificare la tenuta delle proiezioni finanziarie e la capacità di rimborso del cliente.
Non solo il mondo bancario pone il focus sulla capacità delle imprese di generare cassa, ma anche lo stesso Legislatore prevede che l’imprenditore istituisca un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato “anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità nonché l’attivazione degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”. Anche il Legislatore sposta, quindi, lo sguardo quindi sul forward looking approach.
QUALI INDICATORI FINANZIARI NEL NUOVO PARADIGMA?
In quest’ottica, un indicatore che diventa cruciale per la banca o per il terzo finanziatore al fine di valutare la capacità di rimborso del debito da parte dell’Impresa è il DSCR (debt service coverage ratio). In ambito bancario tale indicatore viene valutato almeno una volta all’anno esaminando il bilancio di esercizio e se dal confronto tra il flusso di cassa teorico dell’impresa (EBITDA) e il totale degli impegni finanziari annui si ottiene un valore pari almeno ad 1,1 l’impresa è considerata in grado, se non altro sulla carta, di rispettare le proprie obbligazioni finanziarie.
Altro indicatore rilevante è quello rappresentato dal PFN/EBITDA che va a connotare appunto il peso della posizione finanziaria netta (PFN) rispetto all’EBITDA: quest’ultimo, ricordiamolo, fotografa la capacità strutturale dell’impresa di generare marginalità dall’attività core o gestione caratteristica. In altre parole, tale rapporto esprime, in numero di anni, la capacità dell’impresa di rimborsare il debito finanziario tramite il proprio “motore” economico, rappresentato dall’EBITDA.
Si ricorda che per PFN si intende la posizione finanziaria netta che è rappresentata dai debiti finanziari al netto delle disponibilità liquide. Un valore positivo implica che i debiti finanziari sono maggiori delle disponibilità liquide, al contrario un valore negativo implica che le disponibilità liquide sono maggiori dei debiti finanziari.
Un peso del debito finanziario oltre la soglia di 6 volte l’EBITDA indica di fatto un default tecnico dell’impresa. È facile immaginare, infatti, come un’azienda indebitata, ad esempio, per 1.000.000 euro che produce un reddito dall’attività core, EBITDA, di 150.000 euro possa difficilmente ripagare il debito, se non attraverso una ristrutturazione del conto economico che migliori la marginalità od attraverso un intervento della proprietà che, versando nuova liquidità, permetta di abbattere il debito finanziario convertendo quest’ultimo in risorse durevoli dell’impresa.
CONCLUSIONI
È evidente come solo le imprese che avranno capacità di dimostrare una fondata capacità di rimborsare il debito con un adeguato modello business ed una capacità prospettica di generare cassa dalla gestione caratteristica riusciranno ad accedere alla finanza per sostenere i propri progetti di crescita. L’indebitamento sostenibile, quindi, non agganciato solamente a robuste garanzie (collaterali), è il nuovo riferimento che deve orientare le scelte gestionali degli imprenditori. Oggi anche il mondo finanziario italiano si è adeguato alla nuova direzione che arriva dal mondo anglosassone: be cash oriented.